Tendine d’Achille: una delle più comuni problematiche del corridore

Tendine d’Achille: una delle più comuni problematiche del corridore

- 12 Settembre 2024

Se sei un corridore, probabilmente hai sperimentato almeno una volta fastidio al tallone, dolore durante la corsa o rigidità al risveglio. Quando questi sintomi persistono, potrebbero essere segnali di una problematica da non sottovalutare!

A Villa Giulia, il nostro team di specialisti è pronto ad aiutarti con trattamenti mirati e soluzioni efficaci per recuperare al meglio.

La corsa è un’attività fantastica per la salute, ma sollecita intensamente muscoli e tendini, aumentando il rischio di infortuni. Tra le lesioni più comuni troviamo la tendinite del tendine d’Achille, una condizione che può compromettere le tue prestazioni e la tua qualità di vita. Vediamo insieme di cosa si tratta e come affrontarla al meglio!

Definizione e classificazione

L’infiammazione del tendine d’achille (tendinite) secondo la letteratura scientifica dovrebbe essere provocata da un sovraccarico muscolotendineo ripetitivo ed eccentrico, che provoca danni strutturali microtraumatici.

Gli infortuni al tendine d’achille vengono classificati secondo una valutazione istologica e macroscopica.

Sebbene in tale articolazione non vi sia una vera e propria membrana sinoviale, il termine tenosinovite è stato utilizzato per descrivere l’infiammazione su tale struttura e le strutture adiacenti. Una classificazione più specifica divide le possibili manifestazioni patologiche in: 

  • Peritendiniti
  • tendinosi
  • peritendiniti associate a tendinosi
  • rottura parziale del tendine d’achille
  • rottura totale del tendine d’achille

La peritendinite si riferisce all’infiammazione delle strutture circostanti al tendine d’achille, mentre per tendinosi si intende la microlesione delle strutture proprie del tendine.

Le prime 4 manifestazioni secondo la letteratura scientifica sono le più frequenti nei runners.

Patomeccanica

Durante la fase di spinta durante la corsa, fino a 2000 chili di forza possono essere trasmessi al tendine di Achille. Questa tremenda forza viene assorbita attraverso il carico eccentrico del tendine quando il piede in rapida dorsiflessione decelera. Il carico ripetitivo eccentrico può produrre   degenerazione focale o diffusa e conseguente infiammazione tendinea. Alla guarigione del tessuto danneggiato, si sviluppa tessuto di granulazione che potrebbe formare aderenze tra il tendine e le strutture circostanti, con conseguente infiammazione ricorrente.

Eziologia: cause

L’eziologia della tendinite di Achille (peritendinite o tendinosi) è multifattoriale. I fattori più importanti sono la poca flessibilità muscolare del gastrocnemio e del soleo, l’iperpronazione del piede nella corsa, design inadeguato della scarpa da corsa, eccessivo sovraccarico eccentrico muscolare e sovrallenamento. 

Uno tra i più comuni fattori predisponesti potrebbe essere la scarsa flessibilità del tendine d’achille associata scarpe usurate o con una suola inadatta o poco elastiche. Se messo a confronto con i muscoli gastrocnemio e soleo, sui quali si inserisce, il tendine d’achille sembra avere una lunghezza eccessiva, questo pattern permette di assorbire grandi forze. Se la flessibilità è limitata, il tendine perde parte della sua elasticità di assorbimento degli urti predisponendolo a microlesioni e a infiammazione indotte dal carico eccentrico.

Tali problematiche potrebbero essere anche provocate dall’assunzione di alcuni farmaci (queste cause vengono definite iatrogene). La causa più comune è rappresentata dalle iniezioni di cortisone. In letteratura scientifica si riscontrano numerosi studi in cui anche la rottura completa del tendine d’achille può essere provocata da infiltrazioni/ iniezioni di cortisone sia locali che intra-muscolo.

Trattamento

Il managment iniziale delle tendiniti d’achille coinvolge soprattutto il riposo attivo. Il chilometraggio dell’allenamento settimanale, l’allenamento per lo sprint e l’allenamento in salita dovrebbero essere ridotti per favorire la guarigione delle strutture infiammate. La quantità di riposo raccomandata dipende dalla gravità e dall’insorgenza del dolore avvertito dall’atleta. È importante che durante la fase del trattamento che coinvolge il riposo siano consigliate forme di esercizio che non coinvolgano il carico sul tendine, come il nuoto, il ciclismo o la corsa in ambiente acquatico per aiutare a mantenere il condizionamento  all’attività aerobica.

Oltre alle modifiche nell’allenamento, dovrà essere consigliato lo stretching dell’unità muscolotendinea del gastrocnemio-soleo per aumentare la flessibilità e il rinforzo muscolare per proteggere le strutture coinvolte da recidive di infortunio.

Ai pazienti dovrebbero essere mostrato il metodo corretto di stretching del tendine d’Achille, che comporta un costante, delicato allungamento del tendine con la caviglia in dorsiflessione e gli arti inferiori (gambe)  in completa estensione e ginocchia in leggera flessione. 

Queste soluzioni alla tendinite d’achille non possono essere eseguite con il fai da te, sarà necessario rivolgersi a strutture specializzate come Villa Giulia in cui personale specializzato- fisioterapisti, medici fisiatri, infermieri– potrà seguire e gestire tutte le esigenze specifiche di ogni paziente.

Il riposo completo del tendine dovrebbe essere evitato per non creare un ulteriore indebolimento. 

L’atleta infortunato dovrebbe riscaldare l’area interessata prima dell’allenamento e dovrebbe applicare il ghiaccio alla fine dello stesso, tranne che nella fase acuta dell’infortunio, in cui il calore dovrebbe essere evitato.

Trattamento con gli ultrasuoni spesso aiuta a ridurre l’infiammazione, anche se potrebbe in alcuni casi esacerbare l’infiammazione momentaneamente (nei primi giorni in seguito al trattamento a causa dell’influenza che tale metodica ha sui leucociti locali). Tale metodica riabilitativa è presente presso Villa Giulia ed utilizzata unicamente da professionisti sanitari specializzati! 

I farmaci antifiammatori non steroidei (FANS) possono aiutare a ridurre l’infiammazione in fase acuta,  anche se in letteratura scientifica si sono dimostrati meno utili per le lesioni croniche.

Le scarpe da corsa dovrebbero essere sostituite quando mostrano un’usura eccessiva. Plantari specifici per il tallone e/o per il mesopiede potrebbero essere utilizzati sia nelle scarpe da allenamento che nelle scarpe di comune utilizzo, per ridurre ulteriormente stress sui tendini. I plantari dovrebbero essere targetizzati per le esigenze di ogni singolo paziente e questo può essere ottenuto solo attraverso una valutazione individuale eseguita da un medico specializzato.
A Villa Giulia medici specializzati in fisiatria, ortopedia e cardiologia eseguiranno esami specifici per ogni esigenza di tutti gli atleti!